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Moostroo - “Male”

La prima parte di un doppio album diviso tra bene e male



Guidati dal dualismo di fatidici tarocchi la band bergamasca torna con un progetto che cerca la responsabilità individuale nella dimensione sociale. «L’idea di svagare e “spensierarsi” con ciò che produciamo, ci fa orticaria. Quindi a questo giro diamo forma di carezze a schiaffi alla vita.» Moostroo. “Male” è solo un lato della medaglia, una condizione che non può esistere senza una controparte. Niente è male se non c’è un Bene con cui paragonarlo. Per questo l’album rappresenta la prima parte di un progetto che, affrontando il dualismo, si esprimerà con un secondo disco in uscita fra un anno. Ma i due lavori saranno sempre necessariamente legati l’uno all’altro.

«Abbiamo impostato il lavoro concentrandoci sul rapporto dialettico tra due poli opposti: caos e ordine e, senza entrare in approfondite disquisizioni filosofiche, abbiamo semplicemente rilevato quanto i due poli siano costitutivi della rappresentazione dell’uomo nel mondo in molteplici e pervasive forme, che tra l’altro abbiamo empiricamente sperimentato proprio nella produzione di questo nuovo materiale. Il risultato è un insieme di canzoni schierate su due fronti contrapposti, quasi conflittuali e quindi in relazione tra loro, che per didascalica comodità e chiarezza comunicativa pensiamo come “Bene” e “Male”.» Moostroo

Il disco arriva dopo cinque anni dall’ultima pubblicazione ed è nato con due diverse forme di lavorazione: “alla vecchia”, a partire da demo di chitarra e voce, e “al rovescio”, partendo da brevi suggestioni di jam registrate in sala prove nel periodo pre-pandemico, che hanno preso forma di canzone a posteriori e a cui il testo è stato cucito addosso. Il gruppo ha curato anche tutto il lavoro di post-produzione, introducendo una componente elettronica che è stata una nuova entusiasmante frontiera di ricerca. Franz è il regista della produzione artistica, oltre a dedicarsi alla registrazione e alla regia dell’editing e al mix. Dulco resta la penna del gruppo, dedicandosi a soppesare le parole e ad articolare la melodia, dotando i brani di un’anima e costruendo una narrazione da suggestioni autobiografiche verso immaginari interpretabili all’ascolto. Igor invece maneggia il necessario rinnovamento anche dell’approccio allo strumento, con l’introduzione di una batteria elettronica con campionature. Le suggestioni reciproche sono permanenti e contaminanti.

L’intero progetto è accompagnato visivamente dalla pubblicazione di carte di tarocchi, disegnate da Lucrezia Fontana in arte Aizer, ognuna delle quali si lega a uno dei brani in uscita. I Moostroo sono Dulco Mazzoleni (voce e chitarra classica distorta), Francesco Pontiggia (basso e basso a due corde) e Igor Malvestiti (batteria essenziale ed elettronica). Il suono che ne viene fuori è a tratti grezzo e poderoso senza diventare muscolare e grottesco e a tratti aereo e onirico, spesso denso di passionalità.


Track by track


Il trio MOOSTROO conta vent'anni sui palchi fuori e dentro le province d'Italia (hanno suonato anche in Argentina, Francia, Spagna, Slovenia, Kosovo) come parte dei Jabberwocky, storica patchanka band di buskers orobici. Indole di strada ironica e beffarda, ma pronta a fare a botte con la serietà dei temi cantati e un centinaio di concerti alle spalle. I concerti arrivano subito e con essi anche un primo EP a nome Dulco Klo Charm. Il cambio di nome coincide con la lavorazione del primo vero disco. Si tratta dell’omonimo “MOOSTROO” pubblicato nel 2014, rigorosamente autoprodotto (“come un autocomplotto” ama dire la band), si avvale della produzione di Stefano Gipponi de Le Capre A Sonagli, il quale insieme al trio ha scelto un suono assai prossimo alla realtà, con pochissima post-produzione e alcune fantasmagorie. Il disco racconta la deformità morale ed esistenziale della provincia e di chi la vive. Nel 2016 autoproducono il secondo disco, “Musica per adulti”. Un disco denso d'amore viscerale, uno sguardo trapassato sull’eterna contemporaneità della relazione sentimentale, particolarmente concentrato su una certa carnalità finalizzata al godimento, tutto il resto è un rigurgito del male del mondo che il MOOSTROO canta per esorcizzarsi. In continuità con il precedente disco, emerge una certa mostruosità sentimentale: quella a distanza ravvicinata. La musica è energica, quadrata e scolpita con dedizione, articolata equilibrando i tre strumenti in modo minimale, dinamico e vibrante con scatti di nervi. Al disco partecipano Leonardo Gatti al violoncello, Giuseppe Falco alla chitarra di Ostinato Amore e Luca Barachetti che canta in Usura, di cui è anche autore del testo. La regia della produzione artistica è di Francesco Pontiggia. Il trio si occupa anche di produrre i propri videoclip. “METEORA” ha riscosso importanti riconoscimenti nel circuito internazionale dei video di animazione.


Etichetta: Do INK Yourself


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l’altoparlante - comunicazione musicale

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